Cosenza, 05/05/2023: “E’ stato solo grazie alla solerzia ed alla professionalità di un funzionario dell’ANAS, un ingegnere, che ha chiuso il traffico veicolare di quella struttura, che ci impedisce oggi di commentare quella che poteva essere una tragedia con numerose vittime”, con queste parole Nico Iamundo, il Presidente dell’U.Di.Con. Calabria, commenta a poche ore da un disastro mancato, il crollo di un viadotto situato nella statale 177 “Sila-Mare” che collega il comune cosentino di Longobucco. “È inaccettabile che questa tragedia mancata, che poteva essere evitata, avvenga a soli nove anni dalla costruzione del viadotto crollato”, continua Iamundo, che punta l’indice su quel gravissimo problema della sicurezza delle infrastrutture, più volte segnalato in fatti simili: la non adeguata o scarsa manutenzione di infrastrutture importanti come quella del viadotto Ortiano.

“Abbiamo chiesto più volte maggiore attenzione e tutela verso l’interesse pubblico – prosegue Nico Iamundo. Questa sciagura mancata ci costringe a chiedere, ancora una volta agli Enti competenti, un cambio di rotta nell’adottare nuove e funzionali misure rispetto al passato. Ancora una volta non si comprende quanto siano di vitale importanza gli interventi sulle macro-strutture”.

“Attendiamo gli sviluppi dell’inchiesta della Procura interessata al caso – dichiara il Presidente Nazionale dell’Udicon, Martina Donini – e valuteremo insieme al nostro ufficio legale nazionale, una volta acquisite notizie e documentazione in merito, la possibilità di presentare un esposto alla Procura della Repubblica competente per accertare e verificare la presenza di possibili negligenze o inadempienze che potrebbero aver causato il crollo. Da diversi anni – conclude Donini – chiediamo a gran voce che è più che necessario creare un qualcosa a livello centrale, che possa acquisire tutte le informazioni riguardanti lo stato di sicurezza e la manutenzione di tutte le infrastrutture che consentirebbe di avere certezza immediata di eventuali interventi da adottare nell’immediato e di quelli da programmare per mettere gli Enti interessati in condizione di poter operare tempestivamente sul patrimonio infrastrutturale”.