Nell’ultimo provvedimento varato dal Governo sono previsti 5,4 miliardi di aiuti da erogare direttamente sui conto corrente delle categorie colpite dall’emergenza Covid-19. Il Ministro dell’Economia Gualtieri, garantisce l’erogazione entro metà novembre.

L’esecutivo discute di contributi a fondo perduto raddoppiati, o anche quadruplicati in alcuni casi, con un tetto massimo a 150mila euro, per sostenere 460mila attività provate dalle nuove restrizioni anti-Covid. Si tratta di risorse recuperate tra i capitoli di spesa inutilizzati, gli “avanzi” di cassa dei finanziamenti monstre, circa 100 miliardi, messi in campo dall’inizio della crisi. A differenza rispetto alla prima edizione del fondo perduto introdotta al decreto Rilancio, in questo caso il ristoro sarà svincolato dalla perdita di fatturato.

Chi nei mesi scorsi ha già fruito dell’indennizzo, accederà in maniera automatica al fondo. Perverrà infatti un bonifico sul conto corrente da parte dell’Agenzia delle Entrate entro il 15 novembre, è quanto dichiara Gualtieri.

Per tutti quei soggetti che pur rientrando nella tabella delle attività individuate con i codici Ateco, non avevano presentato domanda per ricevere il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Rilancio, o avevano un volume d’affari e corrispettivi sopra i cinque milioni è prevista la compilazione di una nuova domanda tramite apposito canale dedicato dell’Agenzia delle entrate nella speranza di poter fare ottenere i bonifici entro la metà di dicembre dichiara ancora Gualtieri.

PRINCIPALI MISURE INTRODOTTE:

  • Proroga al 30 novembre del termine per la presentazione del modello 770 da parte dei datori di lavoro;
  • Sospensione della seconda rata Imu del 16 dicembre prossimo per gli immobili e le pertinenze in cui si esercitano le attività indicate nella tabella dei codici Ateco;
  • Estensione ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020 del credito di imposta per i canoni di locazione e di affitto d’azienda già previsti dal decreto Rilancio. Il credito di imposta sarà del 60% dei canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e del 30% per gli affitti d’azienda.
  • Esonero dal versamento dei contributi previdenziali ai datori di lavoro (con esclusione del settore agricolo) che hanno sospeso o ridotto l’attività a causa dell’emergenza COVID, per un periodo massimo di 4 mesi, fruibili entro il 31 maggio 2021.
  • Cassa integrazione al 31 gennaio 2021: il decreto Ristori infatti prevede sei settimane in più di cassa integrazione di emergenza, le quali possono essere utilizzate dal 16 novembre al 31 gennaio.
  • Misure per i lavoratori dello spettacolo e del turismo attraverso l’erogazione di una indennità di 1.000 euro per tutti i lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo e la proroga della cassa integrazione e indennità speciali per il settore del turismo.