“Cropani, Gerace, Reggio Calabria, le strade delle Serre, Moropati, Anoia, Giffone, Galatro, Dinami, la Rosarno – Gioiosa, Mileto, Gioia Tauro, Taurianova, Molochio e potrei continuare, anzi, dovrei citare sostanzialmente tutti i comuni calabresi – scrive in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci – l’elenco appena menzionato riguarda tutte quelle realtà che si trovano in condizioni che non possono più definirsi critiche, devono piuttosto definirsi disperate. Pensate che il ponte di Cropani crollato, è stato appena inaugurato. È assurdo che di questo si parli solo nei media locali e che la stampa nazionale non si stia interessando ad una Regione che è vittima di un chiaro abbandono da parte delle Istituzioni. Non stiamo più parlando di buche, ma di frane. Non parliamo più di strade dissestate ma di smottamenti. Forse non ci si rende ancora conto della gravità della situazione – prosegue Nesci – eppure bisognerebbe cadere dalle nuvole per non avere a che fare ogni giorno con una deviazione causata da una strada che non è più percorribile. Continuiamo a contare vittime di incidenti stradali a tal punto che stiamo pensando che dovremmo dedicare una sezione speciale al nostro prossimo Convegno sulla Sicurezza Stradale solo per spiegare ai ragazzi come affrontare le strade calabresi. Lo Stato potrebbe pensare di cambiare gli esami della patente di guida, affidando a diverse pagine dei manuali un capitolo solo per capire quali siano i modi per viaggiare in sicurezza se si arriva in Calabria. Potrebbe sembrare sarcasmo il mio, ma non lo è – continua Nesci – piuttosto è un forte senso di rabbia nel vedere come anni di gestione scellerata delle risorse si tramutano in danni, alle volte irreparabili, per i cittadini calabresi. A tutto questo potremmo aggiungere la situazione legata ai trasporti, nel caso in cui qualche cittadino esausto decida di lasciare la propria terra per arrivare nelle regioni del Nord. Non ci sono, come immaginerete notizie positive. L’aeroporto di Lamezia sarebbe meglio non commentarlo, visto che sono stati lasciati i turisti in piena estate senza un briciolo di informazione, per non parlare delle responsabilità della Sacal sotto ogni punto di vista gestionale. Alla Sacal dobbiamo dire grazie anche per le condizioni dell’aeroporto di Crotone e di quello di Reggio Calabria. A Crotone gli utenti aspettano ancora che l’aeroporto venga aperto, a Reggio Calabria si parte poco e gli aerei sono vuoti, a breve, infatti, il cartello con su scritto “chiuso” potrebbe comparire anche davanti alla porta dello scalo reggino.
C’è qualcuno oltre noi che si è occupato della questione “Frecciargento”? Bene per chi non lo sapesse Trenitalia quest’estate faceva viaggiare gli utenti su di un “Frecciargento” che rispetto a quello classico impiegava circa un’ora in più allo stesso prezzo. Nessuno si è posto il problema di chiedere che venissero riviste le tariffe o che venisse individuata una soluzione. Mi verrebbe da dire che non c’è scampo – conclude Nesci – d’altronde se gli interlocutori sono i Mario Oliverio di turno c’è ben poco da sperare. Abbiamo in mente un tour che ci vedrà protagonisti in tutta la Calabria e vi mostreremo per filo e per segno quello che vi stiamo raccontando. È necessario dare massima visibilità a quanto abbiamo appena raccontato e per questo chiamiamo a raccolta anche tutti i media calabresi, affinché possano, attraverso i loro canali portare la situazione delle infrastrutture e dei trasporti in Calabria, a livello nazionale”.